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Questo è praticamente un ritaglio del post su 13 reasons why, perché quando inizio a scrivere di qualcosa che mi interessa (i miei temi a scuola erano dei mini romanzi), mi dilungo troppo e avevo fatto diventare quel post chilometrico. Eccovi dunque quello che secondo me può essere utile ad affrontare le difficoltà, soprattutto in adolescenza, il momento più critico per antonomasia. Ovviamente se avete bisogno di parlare sono sempre disponibile in pagina, i link sono tutti in fondo al post. Non fatevi scrupoli!
Non conosco il segreto della felicità o su come passare gli anni più belli della propria vita al liceo, perché i miei sono stati lunghi e dolorosi, finiti in modo penoso e lasciandomi piena di cicatrici che ancora oggi cerco di curare. Posso solo dirvi che amare se stessi è fondamentale ma anche fare scelte giuste non è una cosa da sottovalutare.
Fare uso di sostanze stupefacenti, leggere o pesanti, non aiuta per niente. Vi porterà via salute e denaro.
Decidere di prendere in giro gli altri, anche in modo scherzoso, può ferire prima gli altri e poi voi stessi.
Regalare il proprio corpo poi, può sembrarvi una scelta banalissima sul momento ma in realtà non lo è, ci sono conseguenze e anche rischiose (malattie, non solo gravidanza eh!).
Nel momento in cui ami te stesso in modo sano e cioè non sfociando nell'egoismo e non danneggiando gli altri, tutto il resto sarà più facile. E' difficilissimo. Noi ragazzi ci ripetiamo in testa mi odio, ho mangiato troppo, mi odio, ho fatto un errore, mi odio, non sono come vorrei, mi odio, ecc... La lista è infinita. Allora esiste un piccolo trucchetto: diresti mai quelle brutte parole al te di 3 anni? No? E allora smetti di dirlo al te attuale. Se questo non funziona, inizia a fare ciò che ti rende felice. Fai una lista e seguila.
Parlare aiuta tantissimo. Ma non sempre gli altri sono disposti ad ascoltarti... Se avessi un euro per tutte le volte che sono stata ignorata (partendo dalle maestre alla fine delle elementari!) o mi è stato detto che erano solo miei capricci o cose normali tra ragazzi... Ora sarei alle Hawaii. Ancora oggi non posso credere a come gli insegnanti e i genitori siano ciechi o ancora peggio, pigri, e non facciano niente per aiutarci. E se pensate che allora sia opportuno rivolgersi a gente specializzata, potete provarci, ma solo se avete i soldi sufficienti, altrimenti verrete rispediti a casa ancora più depressi di prima come la sottoscritta.
Okay, non sono qui per fare del vittimismo e come mi disse una volta il mio unico professore preferito dei primi anni del liceo: "tu sei brava a raccontare i tuoi fatti personali senza però far capire di cosa stai parlando!", quindi cercherò di rimanere il più neutrale possibile, stile giornalista del tg serale (ma anche no).
Quindi o avete un buon amico che sappia ascoltarvi, consigliarvi in modo eccellente e distaccato (e viceversa, non siamo egoisti!) o potete anche parlare con voi stessi e cercare di aiutarvi da soli. Aiutati che il ciel ti aiuta!
Ci sono tanti modi per parlare con se stessi ma quello che preferisco è il diario. Vi assicuro che annotando quello che vi rende tristi e sfogando tutte le emozioni, vi sentirete molto meglio. Ciò non vuol dire che debba diventare un bollettino di pensieri negativi! Disegni e avvenimenti felici aiuteranno a mantenere il giusto equilibrio. E quando vorrete le pagine saranno sempre lì, a farvi compagnia.
Comunque, so che mi seguono anche tanti adulti e questo post è anche per voi. Non vergognatevi del dolore. Non è una cosa riservata agli adolescenti così come non lo è la pazza felicità. Scrivere e parlare aiuterà anche voi. E se avete dei figli o una classe di alunni, vi prego, ascoltateli. Senza invadenza, ma con un puro interesse nei loro confronti, perché solo il cielo sa quanto sia importante avere dalla propria parte qualcuno per non fare gesti stupidi come drogarsi o quant'altro, fino ad arrivare a quelli folli ed irreparabili. La rabbia non serve a niente. Ne ho ricevuta tantissima durante i miei 20 anni e poco più di vita, e ora è tutto ciò che riesco a sentire, quelle poche volte in cui sento qualcosa. Volete questo per i vostri figli?
No no Tony, ho quasi finito il post. Ammetto che parlare di certe cose non è facile e mi si stringe il cuore, quindi concludo!
Attaccandomi al post su 13 reasons why, ciò che mi viene in mente è che spesso per far in modo che non si creino difficoltà adolescenziali che potrebbero poi sfociare in qualcosa di più grave e duraturo, basterebbe evitare che i ragazzi trattino male gli altri, a partire dalla più tenera età. Bisogna insegnarglielo, in modo che non diventino persone orribili. Perché diciamocelo, i bulli non sono solo alle superiori. I genitori non insegnano; se sei vittima vuoi vendicarti; la gente sparla a qualunque età; i professori sanno essere maligni e colpirti ancora più a fondo... Insomma, si crea un circolo terribile di dolore. Sembra che le persone cattive non capiscano com'è terribile subire. E' per questo che nell'altro post parlavo di empatia. Anche la simpatia sarebbe sufficiente, non so se lo sapete ma il suo vero significato è patire/provare emozioni insieme (quel mio prof preferito ne aveva di parole da insegnarci di cui oggi abbiamo storpiato il significato!).
Se fossimo più attenti a non far soffrire chi ci circonda, non ci sarebbero tutte queste difficoltà.
Spero di essere stata d'aiuto, sicuramente ho dimenticato qualcosa ma potete scrivermi in pagina al link che trovate sotto sotto.
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Edited by M i m i - 5/5/2017, 22:36
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Come affrontare le difficoltà in adolescenza (e non) |
